Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraïm e Memphis Sovrano

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Autore Renato Romeo Pietro Salvadeo Sovrano Gran Hierophante Generale Sovrano Gran Maestro dell’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraïm e Memphis Sovrano Gran Santuario Byzantium – Zenit di Ravenna. Editore Sì Edizioni Anno Pubblicazione 2021 Formato Libro – Pagine: 389 – 17x24cm EAN13 9788831438223

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Descrizione

Nel 1945, Marco Egidio Allegri, avendone pienamente i poteri, produsse con una particolare fusione un nuovo soggetto eggregorico, costituendo allo Zenit di Venezia, il Sovrano Gran Santuario Adriatico – Superum, introducendo in esso anche iniziazioni e Rituali di tipo Orientale.
Renato Servadeo è l’attuale Gran Maestro di questo rito, e periodicamente riassume nei volumi editi da Amaranthus le sue riflessioni e i suoi insegnamenti.

“Qualcuno potrebbe chiedersi il senso, la motivazione di questa nuova esperienza.

Per quanto ci attiene, possiamo solo sperare di poter continuare a lavorare, in prima istanza, nella nostra interiorità, e poi cercare di essere sempre meno intrisi di quelle “scorie” ricche di passioni che impediscono a chiunque la formazione di una mentalità Tradizionale; mutamento indispensabile per tentare di conseguire obiettivi spirituali.

Le mete del nostro percorso sono semplici da enunciare:

“Rigenerazione e, poi, Reintegrazione spirituale, sia singola che collettiva”.

Però, tentare di raggiungerle non sarà affatto facile. Saranno necessarie molta “Fides” e altrettanta “Virtus”.

Per tale motivo, crediamo sia indispensabile porsi continuamente, senza deflettere (volontà), la semplice domanda: “chi sono io”; desiderio di conoscenza. D’altronde, il senso della propria essenza fa parte della personalità.

Poiché si tratta di un’esperienza intima, possiamo accennare che allorquando qualcuno riuscirà a percepire, per la prima volta, una scintilla del suo vero Sé, qualche cosa “risponderà”, emergendo dalle profondità del suo essere e comincerà a riprendere progressivamente possesso di lui.

Sarà qualche cosa di cui si intuirà una sorta di emanazione “eterna”, infinita. Qualcuno la identifica con l’anima, altri con il regno celeste. La sensazione che comunque accomuna, è quella di una “liberazione”, pervasa da quella gioia che porta a commuoversi sino alle lacrime.

In effetti, sarà un vero e proprio “ritrovarsi” e contemporaneamente, accorgersi di non essere in grado di “governare” sé stessi.

Inoltre, chi avrà dedicato tempo ed energie per coltivare orgogliosamente la propria immagine di “sapiente”, si troverà ad abbassare lo sguardo di fronte a quel sé stesso che lo interrogherà rispetto al mistero della sua esistenza ed alla incapacità di conquistare il proprio essere.”