Il Segreto del Bosco delle Querce Antiche

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Autore Silvia Minguzzi – Docente presso l’Accademia dell’Intelligenza Emotiva, il Poli.Design – Consorzio del Politecnico di Milano, la Fitness Best Innovation, fa parte dello staff di Anthony Robbins. Editore Sì Edizioni Anno Pubblicazione 2010 Formato Libro – Pagine: 96 – 17x24cm EAN13 9788895577623

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Descrizione

E’ una splendida favola, un libro che puoi leggere insieme a tuo figlio, per aggiungere la tua voce a quella incantata del Bosco delle Querce Antiche e per insegnargli a realizzare i suoi sogni, come accade al piccolo protagonista.

Il Segreto del Bosco delle Querce Antiche è la storia di un bambino che viene a conoscenza del più grande e importante di tutti i segreti di questo mondo: il Bosco, nel quale si era perduto, gli aveva parlato di una legge che regola tutto, la Legge di Attrazione. In particolare, la Grande Quercia gli aveva insegnato che, se si desidera ardentemente qualcosa e si elimina la paura di non farcela, il desiderio si realizza davanti a noi.

La Legge di Attrazione governa l’universo, dando un senso a tutte le cose che accadono. Si tratta di una legge meravigliosa che si manifesta in forme molteplici ma, in realtà, è una sola; alcune sue manifestazioni le capiamo subito perché ci sono familiari, altre non le capiamo e ci sfuggono, ma ogni giorno apprendiamo qualcosa in più e solleviamo il velo d’ignoranza che avvolge la realtà.

“Ciao. Quella che stai leggendo è una storia Vera. E’ la storia di un bambino come te che venne a conoscenza del più grande e importante di tutti i segreti di questo mondo …Il bosco gli aveva parlato di una grande legge, una legge che tutto regola e dirige chiamata Legge d’Attrazione…”

“Senti Quercia – le disse piano Elia, quasi a parlarle in un orecchio – il Bosco mi diceva che se desidero trovare la strada di casa, ma penso alla paura di non trovarla, non la troverò! Funziona davvero così? Sì! funziona davvero così! – rispose la Quercia…”

“Dove sono? – Pensò per un attimo aprendo gli occhi e guardandosi attorno, si era risvegliato con la schiena appoggiata ad un grande albero dal tronco possente, si alzò per sporgersi oltre e da lì era in grado di vedere, appena dopo la discesa, la stradina bianca e sassosa che alla prima curva accompagnava a casa sua. Subito si ricordò di essersi perso nel bosco, e di aver parlato col bosco…”