Il primo studio critico delle teorie di Hamer
a partire da una visione della salute
e della malattia indipendenti da ogni posizione pregiudiziale.
“In fondo la Nuova Medicina di Hamer, che non ha, per quanto è dato sapere, mai cercato di arricchirsi personalmente speculando sul dolore e sulla malattia, che non ha certo combattuto la sua battaglia per avidità, è una risposta, sbagliata, ad una domanda, e ad una necessità, del tutto corrette: un nuovo rapporto medico-paziente, una più profonda concezione della salute, della malattia, e del ruolo che il paziente deve assumere nella relazione terapeutica “.
“che c ‘è di vero, o almeno verosimile, nella costruzione hameriana, e ci sono evidenze, o almeno forti suggestioni, per seguire la via della ricerca delle influenze psichiche nella genesi, nel mantenimento, o nell’evoluzione delle malattie, fino ad una possibile guarigione?
Qui c ‘è molto da dire, è un campo promettente e ancora poco esplorato, a causa della tendenza cartesiana, divisionista, che ancora resiste nell’ambito della scienza medica, sostenuto da interessi economici imponenti, e dall’inerzia di ogni sistema ad accettare modifiche nei suoi paradigmi costitutivi.
C’è da dire che, specularmente, evitare di prendere atto delle evidenze (pensiamo solo alle sostanze la cui capacità di indurre il cancro è abbondantemente dimostrata) che contrastano tesi della genesi psichica, rafforza la credibilità di chi ha tutto l’interesse a negarla “.